giovedì 14 aprile 2016

La mia voce profonda

 

ANTONIA POZZI

PREGHIERA ALLA POESIA

Oh, tu bene mi pesi
l'anima, poesia:
tu sai se io manco e mi perdo,
tu che allora ti neghi
e taci.

Poesia, mi confesso con te
che sei la mia voce profonda:
tu lo sai,
tu lo sai che ho tradito,
ho camminato sul prato d'oro
che fu mio cuore,
ho rotto l'erba,
rovinata la terra –
poesia – quella terra
dove tu mi dicesti il più dolce
di tutti i tuoi canti,
dove un mattino per la prima volta
vidi volar nel sereno l'allodola
e con gli occhi cercai di salire –
Poesia, poesia che rimani
il mio profondo rimorso,
oh aiutami tu a ritrovare
il mio alto paese abbandonato –
Poesia che ti doni soltanto
a chi con occhi di pianto
si cerca –
oh rifammi tu degna di te,
poesia che mi guardi.

Pasturo, 23 agosto 1934

(da Parole, 1939)

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Preghiera alla poesia, a quella dea che concede talora ai mortali di penetrare il mistero, di cogliere il barlume di qualcosa che va al di là della realtà. Antonia Pozzi eleva questo suo inno a quell’intima “voce profonda”, ed è un’amica, è la principale confidente, è la sola che può curare l’anima dall’alto della sua purezza.

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Linda_Caridi_In_Antonia

UNA SCENA DAL FILM “ANTONIA” © FRENESY FILM COMPANY

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LA FRASE DEL GIORNO
Se è tua / questa che è più di un dolore / gioia di continuare sola / nel limpido deserto dei tuoi monti / ora accetti / d'esser poeta.
ANTONIA POZZI, Parole




Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – 3 dicembre 1938), poetessa italiana. Laureatasi in Filologia con una tesi su Flaubert, si tolse la vita dopo una contrastata storia d’amore. Il suo diario poetico Parole fu pubblicato postumo, nel 1939: composto a partire dai diciassette anni, riflette un'amara e inquieta sensibilità in cui si avverte l'influsso della lirica di Rilke.


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