PAURA RODRÍGUEZ LEYTÓN
SCRICCHIOLA COME LEGNO SECCO
Scricchiola come legno secco l’anima.
Raggrinzisce come un fazzoletto.
Dipinge il suo viso con un altro viso.
Mente l’anima.
Finge una voce che non c’è.
Scoppia come un vulcano.
Fugge.
(da Come vecchie monete sulla terra, 2012)
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Citando l’aforista francese Xavier Forneret, “l'uomo ha nel corpo un abito d'arlecchino: la sua anima”. Eccola qui in una fase di timoroso rientro in sé, l’anima della poetessa boliviana Paura Rodríguez Leytón, tra amore e dolore, in fuga dall’emozione e in cerca della parola: “Che sarà dell’anima che ignoro, / che non vedo, / che è come le mie ossa'? // Forse avrà modo di arrivare all’acqua / di rompere i muri senza frastuono? // Fugge la parola come un uccello spaventato / scompare / come scompaiono i suoi misteriosi ossicini”.
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DIPINTO DI VLADIMIR KUSH
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LA FRASE DEL GIORNO
Voglio poesia per le mie dita / per lavarmi i piedi. / Per spogliarmi di me / e parlarmi da lontano.
PAURA RODRÍGUEZ LEYTÓN, Pesce di pietra
Paura Rodríguez Leytón (La Paz, 1973), poetessa boliviana, ha pubblicato L’albero e l’argilla blu (1989), Riti di viaggio (2004); Pesce di pietra (2007), Come vecchie monete sulla terra (2012) e Svelando il mistero dell’erba (2014). La sua poesia è una ricerca sul percorso tra l’animalità umana e il trascendente.
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