lunedì 18 giugno 2018

Duplicato del Big Bang


VALENTINO ZEICHEN

LA POESIA

Come un ricorrente duplicato del Big Bang
simula la nascita dell’universo
a sua differenza possibile figlia d’ignoti.
Ella ha madre sebbene svagata,
espulsa in un baleno dall’ispirata origine e
subito estranea all’istantanea matrice creativa.
La poesia: annodate interiora.
Si dipana nella prosaicità della lingua
e lascia scorrere allettanti Aleph
dall’ineffabile momentaneità:
gli accostamenti accidentali
fra le lingue ancora brulicanti
l’apparentano agli invertebrati,
i nodi vengono al pettine dello stile e
il poeta deve alla sua perizia di fisiologo
il taglio dei versi.
Senza offendere le sinapsi semantiche
riconduce a capo i misurati segmenti
comparabili agli esagrammi
delle divinazioni Ching.
Ogni volta che la mimesi creativa ricomincia
si ripropone il dilemma: il mondo
deve supporsi creato in versi
come ventilano le scritture oppure
si tratta di opere in prosa evoluzionistica?
Nel dubbio aporistico
applichiamo alla creazione
l’analisi stilistica.

(da Pagine di gloria, Guanda, 1983)

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Cos’è la poesia? È una domanda cui questo blog ha tentato di dare la risposta nel corso di oltre dieci anni, senza trovarne una univoca, ma prendendo il suo proteiforme sostegno come Wislawa SzymborskaLa poesia – / ma cos'è mai la poesia? / Più d'una risposta incerta / è stata già data in proposito. / Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo / Come alla salvezza di un corrimano”. Ora è il turno del poeta Valentino Zeichen, che costruisce una sua matrioska di definizioni in cui, se il senso sfugge, è però profeticamente espresso dalla parola, capace addirittura di essere divinatoria nel suo tentativo di replicare almeno un pezzettino infinitesimo di universo..

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Zeichen

VALENTINO ZEICHEN – FOTOGRAFIA DAL WEB

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LA FRASE DEL GIORNO
La mira dell’artista / deve essere superiore / a quella dell’arciere / poiché punta all’infinito.
VALENTINO ZEICHEN, Aforismi d’autunno




ZeichenValentino Zeichen, all'anagrafe Giuseppe Mario Zeichen (Fiume, 24 marzo 1938 – Roma, 5 luglio 2016), poeta italiano. La sua prima antologia poetica Area di rigore fu pubblicata nel 1974 con introduzione di Elio Pagliarani, che lo definì “un Gozzano dopo la Scuola di Francoforte, sempre però in un’aura che potremmo definire tra neoliberty e neocrepuscolarismo”.


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