ALDA MERINI
S’ANCHE TI LASCERÒ PER BREVE TEMPO
S´anche ti lascerò per breve tempo,
solitudine mia, se mi trascina
l´amore, tornerò, stanne pur certa;
i sentimenti cedono, tu resti.
(da La presenza di Orfeo, Scheiwiller, 1953)
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EMILY DICKINSON
HA UNA SUA SOLITUDINE LO SPAZIO
Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte - eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un'anima al cospetto di se stessa -
infinità finita.
(da Tutte le poesie, Mondadori, 1997 – Traduzione di M. Bulgheroni)
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Uno dei “Piccoli canti” dalla Presenza di Orfeo di Alda Merini e la poesia di Emily Dickinson contrassegnata con il numero 1695 sono, con la celeberrima Ed è subito sera di Salvatore Quasimodo, brani di Pirandello e del Petrarca della Vita solitaria e le opere d’arte Automat di Edward Hopper, Tramonto sul mare di Giovanni Fattori e Sera sul viale Karl Johan di Edward Munch, tra le poesie scelte per il saggio breve della maturità 2018, centrato sulla solitudine. Una solitudine che la poetessa milanese ben conosceva -, non solo l’internamento in manicomio ma anche la solitudine di chi nella vita ha portato avanti un amore irrisolto – e che era connaturata da sempre alla sua anima, mezzo per conoscere il mondo e se stessa: “La poesia è un castello di solitudine / con qualche rarissima finestra / di rotte allegrie”. Solitudine autoimposta invece quella di Emily Dickinson, esilio volontario dentro la propria stanza come unica via alla felicità nella sua calma apparente: “Sarei forse più sola | senza la mia solitudine”.
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EDWARD HOPPER, “AUTOMAT”
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LA FRASE DEL GIORNO
La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno.
LUIGI PIRANDELLO, Uno, nessuno e centomila
Alda Giuseppina Angela Merini (Milano, 21 marzo 1931 - 1º novembre 2009), poetessa, aforista e scrittrice italiana. Vide pubblicate le prime poesie a diciannove anni. L’amore agitato con Giorgio Manganelli riportò alla luce i disagi psichici: dal 1965 al 1972 fu internata in ospedale psichiatrico. Dimessa, visse nella sua casa sui Navigli, spesso in stato di emarginazione, circondandosi di artisti.
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 –15 maggio 1886), poetessa statunitense, è considerata tra i migliori lirici del XIX secolo. La sua vita fu priva di eventi esteriori: dopo i trent'anni scelse un volontario isolamento nella casa paterna. La sua poesia spazia dalle piccole cose della vita quotidiana – la natura, le stagioni – ai grandi temi dell’anima innestati sul tema della solitudine.
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