JAROSLAV SEIFERT
RONDÒ DI PRIMAVERA
Tu devi credermi, io sarei felice
se sorrisi mandassero i tuoi occhi
quando stasera dovrai ricucire
ciò che le mie mani ti hanno strappato.
Quelle mani che finora io sentivo
essere vuote senza i tuoi seni.
Tu devi credermi, io sarei felice
se sorrisi mandassero i tuoi occhi.
Quando poi starai per addormentarti,
il tuo sonno sia come quello di un re
che ha riconquistato il proprio castello
svettante sulla cima di una rupe.
Tu devi credermi, io sarei felice
se sorrisi mandassero i tuoi occhi.
(da Nove rondò, 1945, in Vestita di luce, Einaudi, 1986 – Trad. di Sergio Corduas)
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“Nell’oscurità invece di parole / scorsi un sorriso di donna e una chioma / svolazzante nel vento. // Fu il mio destino. / Dietro di lui ho arrancato / senza respiro per tutta la vita”: così confessava in una delle sue ultime opere il poeta ceco Jaroslav Seifert. A questa rincorsa affannosa va ascritto anche questo rondò di primavera fatto dei lampi dei sorrisi e dell’immagine surrealista dei seni.
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ILLUSTRAZIONE DI RAFAL OLBINSKI
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LA FRASE DEL GIORNO
Da lungo tempo la vita mi ha convinto / che musica e poesia / sono al mondo le cose più belle / che la vita può darci. / Oltre all’amore, ovviamente.
JAROSLAV SEIFERT, Vestita di luce
Jaroslav Seifert (Praga, 23 settembre 1901 – 10 gennaio 1986), poeta e giornalista ceco. Nel 1984 fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura, “per la sua opera poetica che, dotata di grande freschezza, di sensualità e di una ricca immaginazione, fornisce un’immagine liberatoria dello spirito indomabile e della versatilità umana”.
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