venerdì 29 giugno 2018

Come personaggi di Pessoa


ÓSCAR HAHN

I FANTASMI DI LISBONA

Dove sarà il passato che avevamo,
il passato che ebbi tra le tue braccia
Per strada risuonano i nostri passi
ma noi non ci siamo: siamo svaniti

Dove saranno i baci che ci demmo
la tristezza così dolce del fado
le promesse e i pianti la mia rabbia
i corpi che un giorno condividemmo

Sono spaventati i nuovi occupanti
della nostra stanza d’albergo, sentono
ridere persone sotto la doccia

Noi come personaggi di Pessoa
siamo anime senza corpo: due amanti
che soffrono nella notte a Lisbona.

(da Apparizioni profane, 2002)

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Più che fantasmi questi del poeta cileno Óscar Hahn sono ricordi, apparizioni del passato, sdoppiamenti di due esseri che furono felici nella Lisbona del tempo che fu – simili a personaggi di Pessoa, incapaci però di ritrovarsi  perché, come scriveva il poeta portoghese attraverso l’eteronimo Álvaro de Campos “ Il luogo ove si torna è sempre un altro, / la stazione a cui si torna è diversa. / Non c'è più la stessa gente, né la stessa luce, né la stessa / filosofia”.

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Lisbona

ACQUARELLO DI RENATO PALMUTI

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LA FRASE DEL GIORNO
Le poesie si presentano proprio come i fantasmi. Non progetto di scriverle perché in qualsiasi momento può apparirmi una di queste immagini, camminando per strada, parlando con un amico e persino dettando in classe.
ÓSCAR HAHN, El Mercurio, 25 settembre 2002




Santiago, 05 de Mayo 2011 (UPI). El Consejo Nacional de la Cultura anuncia el ganador del Premio Iberoamericano de Poesía Pablo Neruda 2011, que recayó en Oscar Hahn. (Fotografías Sergio Gajardo)



Óscar Hahn (Iquique, 5 luglio 1938), poeta, critico e saggista cileno appartenente alla Generazione dei Sessanta nota anche come Generazione dispersa. Dopo il golpe del 1973 e l’arresto, scelse l’esilio negli Stati Uniti, dove insegnò letteratura spagnola all’Università del Maryland e in quella dello Iowa.


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