martedì 3 aprile 2018

Questa è la felicità


KARMELO C. IRIBARREN

LA FELICITÀ

Ti siedi su una terrazza
a prendere qualcosa
A pochi metri da te,
bambini e bambine pattinano, saltano
la corda, fanno la lotta.
Accendi una sigaretta,
fumi tranquillo.
Alla fine arriva
la birra: al punto giusto,
schiumosa, fresca.

Chiudi gli occhi
e dici
"questa è la felicità".

Poi li apri
e vedi quel povero vecchio
che rovista tra i cassonetti.

(da Dal fondo del bar, 1999)

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Parafrasando Hemingway, si può dire che la felicità “è una festa mobile”. Non si sa mai dove la si trova e non si sa nemmeno quando finisce. Il poeta basco Karmelo C. Iribarren, che è un ottimo osservatore e prende come da parte il lettore per raccontargli una storia, dipinge questa scena di (apparente?) felicità: il gusto di una birra in un languido pomeriggio, l’allegro schiamazzare dei bambini, la sigaretta, immaginiamo anche il clima primaverile. Poi arriva la realtà, come una coltellata, un povero vecchio, travolto dalla crisi, che per sopravvivere rovista tra la spazzatura. E la felicità, come una bolla di sapone, scoppia.

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Birra

ELABORAZIONE GRAFICA CON PAINNT

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LA FRASE DEL GIORNO
La felicità va a periodi, ma senza quei periodi nulla sarebbe possibile.
KARMELO C. IRIBARREN, ABC, 16 aprile 2016




IribarrenKarmelo C. Iribarren (San Sebastián,  19 settembre 1959), è un poeta spagnolo, autodidatta. Associata al “realismo sporco” di Bukowski e Carver, in realtà la sua è una poesia più minimale, molto spesso frutto di osservazione della strada e dei bar, che l’ha fatta definire “realismo pulito” e “poesia di esperienza”. Tra le sue raccolte poetiche Serie B, Dal fondo del bar, Ondata di gelo, Attraversando la notte, La pelle della vita.


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