ALFONSO BREZMES
LA MEMORIA FERITA
Mi fanno paura gli specchi, questi esseri
che, dopo essere stati fatti in mille pezzi,
seguitano ad esistere in ogni loro frammento.
Assomigliano troppo a un cuore.
(da Ultramor, 2017 – Traduzione di Mirta Amanda Barbonetti)
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“Dal fondo remoto del corridoio lo specchio ci spiava. Scoprimmo (a notte alta questa scoperta è inevitabile) che gli specchi hanno qualcosa di mostruoso. Bioy Casares ricordò allora che uno degli eresiarchi di Uqbar aveva giudicato che gli specchi e la copula sono abominevoli, poiché moltiplicano il numero degli uomini”: così Jorge Luis Borges in Finzioni. È un assunto che il poeta spagnolo Alfonso Brezmes, appassionato lettore dello scrittore argentino, trasporta in forma poetica, praticando un’analogia spettacolare con il cuore: così come ogni frammento di specchio riflette ancora tutto quanto, così un cuore in frantumi continua a sentire.
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CATHY DEUSCHLE, “FRAMMENTI DI SPECCHIO II”
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LA FRASE DEL GIORNO
La vita: quel vecchio film. / E questa strana sensazione / di esserti perso / qualcosa d’importante / della trama.
ALFONSO BREZMES, Il dono delle lingue
Alfonso Brezmes (Madrid, 1966), poeta spagnolo, fotografo e funzionario statale. La sua poesia è al tempo stesso colta e popolare, tanto da farlo apprezzare sia da critici e lettori tradizionali sia da un più largo pubblico. Il suo immaginario si nutre di riferimenti letterari (Baudelaire, Rilke…) ma anche di cinema e di cultura pop.
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