ALAIN BOSQUET
DIO DICE AL SUO POETA
Dio dice al suo poeta:
«Ti ho scelto perché m'informi
sulla mia identità».
Il poeta è dispettoso: traccia una parola,
poi una seconda, poi le cancella.
Dio si fa più pressante:
«Mostra agli uomini come venerarmi:
ti ho creato per questo».
Il poeta sorride, scrivendo la parola “rosa”,
la parola “azzurro”, la parola “tucano”,
la parola “silenzio”, la parola “dio”.
E dice:
«Sono tutte intercambiabili le parole».
(da Il tormento di Dio, 1987)
Ecco un’altra delle numerose poesie in cui il poeta francese di origini russe Alain Bosquet contempla le origini, ritornando nell'immaginazione al momento della Genesi, della creazione del mondo: è un modo di investigare per scoprire quello che Dio inventerà per penetrare nei meandri segreti del divino, per provare a capire come è sorto l’universo, come si rapportano l’uomo e la poesia di fronte al mistero.
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FRANCES BROOMFIELD, “IL SOGNO DI ROUSSEAU”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il poeta prima trova, poi cerca.
ALAIN BOSQUET, Il guardiano dei roseti
Anatole Bisk, detto Alain Bosquet (Odessa, Ucraina, 28 marzo 1919 – Parigi, 17 marzo 1998), poeta e scrittore di origini ucraine naturalizzato francese nel 1980. Combattente nella Seconda Guerra mondiale prima con l’esercito belga e poi con quello americano, prese parte alla programmazione dello sbarco alleato in Normandia.
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