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domenica 18 maggio 2025

Allegrezza di polvere


GIORGIO ORELLI

ASSENZA

Nulla scoprire. Amare il primo verde
di robinia. Non cercare se il fiume
più oltre si fa schiuma, né se nuova
avidità le pecore sospinge
a branchi sulle balze.
Essere il vecchio che socchiude gli occhi
poggiato al suo rastrello, o la lenta
salamandra che mena per i ciottoli
la sua inusitata allegrezza di polvere.

(da L’ora del tempo, 1962)

.

Nelle poesie di Giorgio Orelli, autore ticinese, c’è un rapporto armonico tra l’uomo e la natura, e non può essere altrimenti visto quell’angolo di Svizzera formato dalla Val Bedretto e dalla Val Leventina, zona di fieno per il bestiame, di “orti dove latte luccicano frenetiche”, di capre e pecore che pascolano tranquille. E quell’armonia, quella tranquillità sogna Orelli, che vorrebbe essere salamandra tra i ciottoli o il vecchio contadino assorto che diventa parte integrante del paesaggio.

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VINCENT VAN GOGH, "FATTORIA IN PROVENZA"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

O soltanto si tratta della luce / e niente c’è di nuovo, / se non l’erba che fumiga strepita, / la scolopendra dal rosso ventre / che agita folle i piedi nell’azzurro.
GIORGIO ORELLI, L’ora del tempo

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Giorgio Orelli (Airolo, 25 maggio 1921 – Bellinzona, 10 novembre 2013), scrittore, poeta e traduttore svizzero di lingua italiana. La sua poesia, in parte appartenente al filone post-ermetico, a tratti avvicinata a quella Linea Lombarda, è ricca di grazia musicale e si caratterizza per una sua ironica ambiguità.


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