La scrittrice e poetessa canadese Lee Maracle, membro della nazione Stó:lō, è morta giovedì scorso in un ospedale di Vancouver. Aveva 71 anni ed era stata uno dei primi autori indigeni ad essere pubblicato in Canada: “Penso che negli anni '70 avessimo paura di raccogliere i nostri fagotti. Eravamo appena usciti dalla scuola residenziale, dall’università e avevamo paura delle nostre culture. Avevamo paura delle nostre lingue, paura delle nostre stesse storie”.
“Una potenza", “Una zia solidale ma critica” è stata definita dagli scrittori che ne hanno fatto un modello. Il suo primo libro, rifiutato da molti editori, vide finalmente la luce dopo una petizione nel 1975: Bobbi Lee Indian Rebel riscosse un notevole successo di critica. Il drammaturgo Drew Hayden Taylor, suo amico, la definisce "matriarca nel mondo della letteratura indigena". I testi della Maracle sono naturalmente incentrati sul suo popolo indigeno e particolarmente sulle donne (“Ha demolito lo spazio per le donne indigene” ha twittato di lei Alicia Elliott, scrittrice Mohawk).
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LA MIA RISPOSTA
La chiamata:
Il respiro è vento,
La voce è vento
Il vento è forza
[insegnamento Stó:lō]
La mia risposta:
Entriamo nel mondo piangendo, lottando per respirare.
Il primo respiro aggredisce la pelle, ferisce il corpo.
Traumatizzati, piangiamo, incerti di voler essere qui.
La donna che ci ha partorito sussurra.
Parole - destinate a lenire
l’affilata luce chirurgica.
Il primo linguaggio svanisce sotto dolci incantesimi,
chiacchiere familiari che ci intonano pressanti sciocchezze
per legare, connettere, cercare la gioia.
Questi sussurri alleggeriscono il peso dell'essere.
Il nostro grande ingresso nel mondo delle ombre, della luce
a volte troppo luminosa, nelle pieghe troppo scure,
chiedendoci senza sapere, guardando senza vedere.
Il respiro suscita il coraggio
di ascoltare e cantare.
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TUTTO COMINCIA CON UNA CANZONE
Il dolce respiro del vento di montagna che sussurra attraverso il cedro - la sinfonia della terra.
Il vento intona melodie ai fondovalle, persino gli ululanti venti di tempesta cantano canzoni angosciosamente belle, arie di dolorosa trasformazione che impariamo ad amare.
Le canzoni legate al linguaggio del vento alleviano questo fardello dell'essere,
si accoppia alla promessa del linguaggio;
la voce eleva l'essere, rende ragionevole la vita;
C'è potere nel respiro che passiamo sulle corde vocali vibranti.
Le parole hanno una carica.
La scintilla invita alla risposta.
Il mormorio della canzone indica a chi la ascolta la direzione della bella vita.
Il respiro degli altri compie il proprio viaggio attraverso il corpo,
fa passare il respiro attraverso un futuro immaginato.
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LA FRASE DEL GIORNO
Trova la libertà nel contesto che erediti.
LEE MARACLE
Bobbi Lee Maracle (Vancouver, 2 luglio 1950 – Surrey, 11 novembre 2021), scrittrice canadese del popolo Stó:lō. Ha scritto soprattutto degli indigeni, in particolare delle donne, nel Nordamerica di oggi. Il suo libro d’esordio, Bobbi Lee Rebel Indian, vide la luce nel 1975 dopo una petizione e fu uno dei primi pubblicati di autore indigeno.
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