domenica 21 novembre 2021

I suoni dei miei silenzi


EUGENIO MONTALE

RICORDO

Lei sola percepiva i suoni
dei miei silenzi. Temevo
a volte che fuggisse il tempo
ostile mentre parlavamo.
Dopodiché ho smarrito la memoria
ed ora mi ritrovo a parlare
di lei con te, tra spirali di fumo
che velano la nostra commozione.
Ed è questa la parte di me che ritrovo
mutata: il sentimento, per sé informe,
in quest'oggi che è solo di rimpianto.

(da Diario postumo, Mondadori, 1991)

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Il tempo passa e le cose cambiano, cambiamo anche noi. Nel Diario Postumo di Eugenio Montale dall’incerta e contestata attribuzione,  c’è questo accorato ricordo della Mosca, la moglie Drusilla Tanzi, scomparsa anni prima. Nei primi quattro versi c’è tutto il significato di una  storia d’amore, quel comprendere i silenzi e interpretarli, quell’essere bussola e punto di riferimento che, venuto a mancare, lascia naufraghi nel mondo - se c’era una possibilità di salvezza era nei suoi occhi offuscati, nel suo braccio cui appoggiati si sono scesi milioni di scale. Il resto è il presente,  c’è un’altra “te”, Annalisa Cima, la curatrice del Diario postumo, con cui condividere il rimpianto.

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LA FRASE DEL GIORNO
La congettura che il mondo / sia una burla, anch’essa / non risolve il puzzle fondamentale. / Se vuoi la mia opinione / l’unica via d´uscita è l’illusione, / perché ogni giorno la vita / supera il limite che pone.
EUGENIO MONTALE, Diario postumo




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano. Premio Nobel per la Letteratura 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.


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