VIVIAN LAMARQUE
A PASOLINI
Che cielo azzurro guarda si è schierato
per il tuo anniversario
di assassinato.
Proprio un giorno da partita
di pallone vedi? O da lì
non si vede proprio niente
niente? Non senti che vento forte
si è levato? Con un vento così
il pallone ti sarebbe forse sfuggito
volato come tu quel giorno a noi.
E' un novembre con i colori di aprile
Siamo qui soli con te Pasolini
con quel tuo morire.
(da Una quiete polvere, Mondadori, 1996)
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“Secondo me c'è una forte affinità fra la fine di Pasolini e la fine di Caravaggio, perché in tutt'e due mi sembra che questa fine sia stata inventata, sceneggiata, diretta e interpretata da loro stessi” scriveva Federico Zeri della morte di Pier Paolo Pasolini, brutalmente percosso e poi travolto con la sua stessa auto sulla spiaggia dell'Idroscalo di Ostia la notte del 2 novembre 1975. Per l’omicidio fu condannato Pino Pelosi, un “ragazzo di vita” diciassettenne, ma i lati oscuri della vicenda hanno generato molte teorie complottiste. La poetessa trentina Vivian Lamarque proprio in un anniversario – il ventennale – rievoca la figura dello scrittore e poeta friulano citando due delle passioni che coltivava: il calcio e quel cielo "straziante, meravigliosa bellezza del creato” come appare in Cosa sono le nuvole, cortometraggio girato da Pasolini nel film a episodi Capriccio all’italiana.
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PIER PAOLO PASOLINI IN UN DISEGNO DI TULLIO PERICOLI
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LA FRASE DEL GIORNO
Solo l'amare, solo il conoscere / conta, non l'aver amato, / non l'aver conosciuto.
PIER PAOLO PASOLINI, Le ceneri di Gramsci
Vivian Comba Provera Pellegrinelli Lamarque (Tesero, 19 aprile 1946), scrittrice, poetessa e traduttrice italiana dal francese. Di origini valdesi, ha insegnato italiano agli stranieri e nei licei. Ha ottenuto il Premio Viareggio, il Premio Montale, il Pen Club e, per le fiabe, il Premio Rodari e il Premio Andersen.
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