mercoledì 4 luglio 2018

Sopravvissuti


MARÍA MERCEDES CARRANZA

DI SOLITO SUCCEDE

Dopo alcuni anni
senza vederci,
ci siamo incontrati di nuovo.
Non più il desiderio, come allora,
ma la nostalgia
di quei giorni di desiderio
ci ha fatti finire a letto.
La gioia di allora
era dolcezza e il godimento
e la voluttà
soltanto compiacenza.
Entrambi, potrei giurarlo,
abbiamo avuto la certezza
di essere sopravvissuti.

(da Ho paura, 1983)

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Due corpi / hanno la loro alba e il loro tramonto, / la loro routine d’amore e di sogni, / di gesti conosciuti fino all’esaurimento. / Due corpi hanno la loro vita / e la loro morte uno di fronte all’altro” scrive la poetessa colombiana María Mercedes Carranza, così in questo colpo di dadi del destino, in questo montaliano “disguido del possibile”, il nuovo incontro che rimette davanti l’uno all’altro i due amanti è soltanto la certificazione della fine della storia.

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Vettriano

DIPINTO DI JACK VETTRIANO

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LA FRASE DEL GIORNO
Feriscono prima le assenze, molto prima che domani lo siano.
MARÍA MERCEDES CARRANZA




CarranzaMaría Mercedes Carranza (Bogotá, 24 maggio 1945 – 11 luglio 2003), poetessa e giornalista colombiana. La sua opera poetica, secondo James J. Alstrum, è “demolitoria, ma sana e necessaria per indirizzare la poesia su percorsi insoliti”.


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