PEDRO SALINAS
IX. PERCHÉ HAI NOME TU?
Perché hai nome tu,
giorno, mercoledì?
Perché hai nome tu,
stagione, autunno?
Allegria, tristezza, sempre
perché avete nome: amore?
Se tu non avessi nome
io non saprei che cos'era
né come, né quando. Niente.
Sa il mare come si chiama,
di essere il mare? Sanno i venti
i loro nomi, del Sud
e del Nord, oltre
che di essere puro soffio?
Se tu non avessi nome,
tutto sarebbe primo,
iniziale, tutto scoperto
da me,
puro fino al mio bacio.
Godimento, amore: delizia lenta
di godere, di amare, senza nome.
Nome: che pugnale conficcato
nel mezzo di un petto puro
che sarebbe nostro sempre
se non fosse per il suo nome!
(da La voce a te dovuta, 1933)
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L’emozione poetica di Pedro Salinas, nella breve e tormentata storia d’amore con Katherine Prue Reading, si nutre di interrogativi sull’essenza di quell’amore, sul suo meraviglioso accadere (“E sto abbracciato a te / senza chiederti nulla, per timore / che non sia vero / che tu vivi e mi ami). In questo gioco di domande, in cui il nome è la relazione con il pensiero, riecheggia lo Shakespeare di Romeo e Giulietta: “Cosa c'è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo?”.
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RENÉ MAGRITTE, “IL BACIO”
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LA FRASE DEL GIORNO
I giorni ed i baci / sono in errore: / non hanno termine dove dicono.
PEDRO SALINAS, La voce a te dovuta
Pedro Salinas y Serrano (Madrid, 27 novembre 1891 – Boston, 4 dicembre 1951), poeta spagnolo appartenente alla generazione del 1927. La voce a te dovuta, Ragione d’amore e Lungo lamento formano una trilogia poetica sull’amore per Katherine Prue Reading, docente americana, interrotto dopo il tentato suicidio della moglie Margarita.
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