RAFAEL CADENAS
REALTÀ
Ho dovuto dissentire,
nascondermi,
sparire.
Ho dovuto
essere dissonanza.
Ho dovuto lasciarmi andare
alla deriva
senza spiegare.
Ho dovuto abbassare
il viso,
diventare
sfuggevole,
tacere e tacere
(quando forse sarebbe bastato
un semplice chiarimento).
Mi si giudicava con la legge degli uomini
ma mai sono stato interrogato.
Tutto
in nome tuo,
e non ti ho mai visto.
(da Intemperie, 1977)
.
La conquista dell’essere è il fondamento di gran parte della poesia di Rafael Cadenas. L’autore venezuelano combatte una battaglia intima e continua con il reale per emergere, ma anche con se stesso: “Che ogni parola porti ciò che dice. / Che sia come il tremore che la sostiene / Che resti come un battito. // Non devo proferire ornate falsità né usare colori dubbi o aggiungere luccichii al reale. / Questo mi obbliga ad ascoltarmi. Ma siamo qui per dire la verità. / Siamo reali. / Voglio precisioni terribili”.
.
MIHAI CRISTE, “VOCALIZZAZIONE DELLE FARFALLE
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LA FRASE DEL GIORNO
I poeti non convincono. / E nemmeno vincono. / Il loro ruolo è un altro, estraneo al potere: la contrapposizione.
RAFAEL CADENAS, Annotazioni
Rafael Cadenas (Barquisimeto, 8 aprile 1930), poeta, saggista e docente universitario venezuelano. Fece parte del gruppo «Tavola Rotonda. Dotato di una raffinata sensibilità poetica, ha creato un’opera vincolata al pensiero filosofico.
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