giovedì 26 luglio 2018

Dolce l’aria


NIKIFÒROS VRETTÀKOS

L’ATTESA E IL SOGNO

Guardo l’ora, ma non è ancora tempo.
Giro la chiave nella porta e prendo
il primo libro che non dice nulla.
E all’improvviso, mentre leggo, si fa dolce
l’aria intorno a me: sfuma di azzurro.
Sei entrata nella stanza senza bussare.
Tutto diventa trasparente. Avanzi con un velo
di cielo sul capo.

(da L'abisso del mondo, 1961 - Traduzione di Gilda Tentorio)

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Nikifòros Vrettàkos è il poeta dell’isolamento orgoglioso, della fantasia e del sogno usati come confortevole rifugio dove fuggire le amarezze della realtà. È lì che l’amore sa presentarsi, ammantato dell’eterea grazia del sogno, per rivelare l’universo: “La poesia nasce / insieme alle cose, insieme all’amore, / insieme al dolore. Per esempio,di molte mie pagine la poesia è nata / insieme ai tuoi occhi”.

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Donna cielo

FOTOGRAFIA DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
Finché / andrà e tornerà il mare, finché / nasceranno fiori e colori, finché / gli uomini si daranno l’un l’altro la mano / esisterà anche la poesia.
NIKIFÒROS VRETTÀKOS, L’abisso del mondo




Nikifòros Vrettàkos (Krokeès, 1° gennaio 1912 – Plumitsa, 4 agosto 1991), scrittore e poeta greco. Partito per Atene alla scoperta del mondo, ne fu deluso. Prese parte in prima linea alla Seconda guerra mondiale e alla resistenza. Espulso dal Partito Comunista per il suo umanesimo di pace, visse in esilio la dittatura dei colonnelli. Tra le sue opere: Le smorfie dell’uomo, 1940, L’abisso del mondo, 1961, Itinerario, 1972, Protesta, 1974, Eliotropio pomeridiano, 1977, La filosofia dei fiori, 1988.


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