KONSTANTIN M. SIMONOV
ASPETTAMI E IO TORNERÒ
Aspettami ed io tornerò,
ma aspettami con tutte le tue forze.
Aspettami quando le gialle piogge
ti ispirano tristezza,
aspettami quando infuria la tormenta,
aspettami quando c’è caldo,
quando più non si aspettano gli altri,
obliando tutto ciò che accadde ieri.
Aspettami quando da luoghi lontani
non giungeranno mie lettere,
aspettami quando ne avranno abbastanza
tutti quelli che aspettano con te.
Aspettami ed io tornerò,
non augurare del bene
a tutti coloro che sanno a memoria
che è tempo di dimenticare.
Credano pure mio figlio e mia madre
che io non sono più,
gli amici si stanchino di aspettare
e, stretti intorno al fuoco,
bevano vino amaro
in memoria dell’anima mia…
Aspettami. E non t’affrettare
a bere insieme con loro.
Aspettami ed io tornerò
ad onta di tutte le morti.
E colui che ormai non mi aspettava,
dica che ho avuto fortuna.
Chi non aspettò non può capire
come tu mi abbia salvato
in mezzo al fuoco
con la tua attesa.
Solo noi due conosceremo
come io sia sopravvissuto:
tu hai saputo aspettare semplicemente
come nessun altro.
(da Poesia russa del ‘900, 1954 - Traduzione di Angelo Maria Ripellino)
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L’attesa fiduciosa di Penelope riecheggia nei versi del poeta russo Konstantin M. Simonov: la moglie di Odisseo aspettò vent’anni il suo ritorno a dispetto di ogni incertezza sulla sorte del marito. Qui a parlare è un soldato russo in partenza per il fronte della Seconda guerra mondiale, possiamo immaginare Stalingrado stretta d’assedio oppure l’ansa del Don dove i sovietici fronteggiarono gli italiani. È un’attesa, quella della moderna Penelope, che si riempie di speranza contro ogni evidenza, che diventa addirittura salvifica, trasformando il desiderio in amore.
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GEROLAMO INDUNO, “FIGURA FEMMINILE IN UN INTERNO”
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LA FRASE DEL GIORNO
L'attesa come segreto, così che nessuno al mondo ne sa qualcosa, tranne colui che è atteso e colui che attende – un sentimento che per intensità è superiore a qualunque altro.
ELIAS CANETTI, La rapidità dello spirito
Konstantin Michajlovič Simonov, pseudonimo di Kirill Michajlovič Simonov (San Pietroburgo, 28 novembre 1915 – Mosca, 28 agosto 1979), poeta e scrittore russo, ufficiale sovietico durante la Seconda guerra mondiale, ottenne notorietà con I giorni e le notti, romanzo sull’assedio di Stalingrado.
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