LEANNE O’SULLIVAN
POESIA
Non riesco mai a trovare una penna quando arrivi,
quando mi afferri con la tua lingua di lucertola,
e ti avvolgi intorno a me come se fossi un rocchetto.
Sei vaga come le metafore che deridi, pescando a strascico
le tue ombre come fanno le nuvole sfumate,
spargendo vocali bambine nella tua immagine vaporosa.
Non sarai mai perfetta,
e finché sarai nata a metà, non dormirò.
Nella salamoia dell’inchiostro conservo tutti i tuoi frutti;
forse sei una profezia,
la voce dell’infinito,
o qualche Dio o una Minerva che va a male
come i segreti nei versi vuoti.
L’anno è finito ormai, ho faticato a svuotare
il sangue più rosso dalla tua gola,
e non sono certo più saggia.
(da Aspettando le vesti, 2004)
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La poetessa irlandese Leanne O’Sullivan concentra la sua attenzione sulla fatica di scrivere poesia, o meglio di trasferire in parole quel sentire poetico che si manifesta improvvisamente: tentativo comunque irrinunciabile se è vero che la poesia è la manifestazione di qualcosa di sublime, capace di trascendere la realtà, di esprimere in qualche modo il mistero.
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PIERRE BONNARD, “GIOVANE DONNA CHE SCRIVE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Sento che l’oceano stesso è carne, / E il delicato salmo del cuore / Batte da qualche parte nel centro.
LEANNE O’SULLIVAN
Leanne O'Sullivan (Beara Peninsula, 1983), poetessa irlandese. Ha pubblicato Aspettando le vesti (2004), Cailleach: la strega di Beara (2009), La strada della miniera (2013).
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