YU GUANGZHONG
NOSTALGIA
Quand’ero bambino,
la nostalgia era un francobollo minuscolo
Io stavo da questa parte
Mia madre dall’altra
Quando sono cresciuto
la nostalgia è diventata un biglietto per il traghetto
Io stavo da questa parte
La mia sposa dall’altra
Poi
la nostalgia è diventata un piccolo sepolcro
Io stavo fuori
Mia madre dentro
E adesso
la nostalgia è una linea costiera, uno stretto poco profondo
Io sto da questa parte
La mia terra dall’altra
1971
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La nostalgia attraversa tutta la vita del poeta cinese Yu Guangzhong, che ripercorre le epoche della sua esistenza: il passaggio da Nanchino al Sichuan dopo l’invasione giapponese del 1937, il trasferimento a Hong Kong e poi a Taiwan dopo la seconda guerra mondiale, l’età matura con la scomparsa della madre e quel continuo desiderio di riunificazione della patria perduta - la Repubblica popolare cinese - con Taiwan: “Il Fiume Giallo scorre torrenziale nelle mie vene / la Cina sono io e io sono la Cina”.
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ANONIMO, “INIZIO DI PRIMAVERA NELLA CINA MERIDIONALE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il fondo metafisico della nostalgia è paragonabile all'eco interiore della caduta, della perdita del paradiso.
EMIL CIORAN, Un apolide metafisico
Yu Guangzhong [Yu Kwang-chung] (Nanchino, 21 ottobre 1928 - Kaohsiung, Taiwan, 14 dicembre 2017), poeta cinese, saggista, traduttore di Hemingway, insegnante di letteratura cinese a Hong Kong e di letterature occidentali a Kaohsiung. La sua opera poetica è attraversata dalla nostalgia per la “patria perduta”.
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