JOSÉ GARCÍA NIETO
ALLO SPECCHIETTO RETROVISORE
Tu sei il cuore con il vissuto,
in te c’è quello che ci lasciamo dietro,
quello che abbiamo amato con passione,
definitivamente ormai perduto,
in te vediamo le grazie trascorse,
i paesaggi e il cielo di ieri,
quando le cose che ancora ricordi
galleggiano sulle acque dell’oblio,
però vivi ed esisti, piccolo e luminoso,
guardi quei prati, quel sogno così lontano,
le rose di quel giorno,
credi di potere cambiare la sorte e,
se anche andiamo verso la morte,
vivi comunque del passato.
(da Juego de los doce espejos, 1951)
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È facile dire che si fa poesia con tutto, che c’è poesia in tutto, ma questi versi del poeta spagnolo José García Nieto (1914-2001) fanno in realtà dello specchietto retrovisore di un’automobile la metafora perfetta della vita: quella che in esso si riflette è la vita che abbiamo vissuto, che ogni tanto ci soffermiamo ad osservare. Ma l’auto va avanti, in una sola direzione, ed è lì che siamo, nel continuo presente del parabrezza, per quanto sia bello il paesaggio rimasto alle nostre spalle, nel retrovisore.
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FOTOGRAFIA © LAURA DOMELA
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LA FRASE DEL GIORNO
Ci godremo il presente quando, in futuro, sarà passato.
GIOVANNI SORIANO, Finché c’è vita non c’è speranza
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