GYÖRGY PETRI
NELL’INVERNO DEL 1980
Alla fine di questa tappa
che comincia adesso, compirò
quarantanove anni. Non ho idea
di quale sarà la moda
allora: che modello
di biancheria intima, quali carabattole…
I giorni della mia gioventù, ad ogni modo,
si saranno consumati tutti.
Questo uomo logoro
cercherà ancora compromessi?
E quali? In che lingua
leggerà il giornale? Dormirà
con la stessa donna
che oggi si sveglia al suo fianco?
(da Azt hiszik, 1985).
Domande senza risposta quelle che si pone sul principio degli anni ‘80 il poeta ungherese György Petri: sono le domande che capita di porsi ogni tanto, quando si pensa al futuro non prossimo, sono domande che si pongono soprattutto i più giovani – al tempo di questi versi Petri ha 27 anni e l’avvenire gli appare incertissimo anche perché è un dissidente, considerato sovversivo dal regime comunista ungherese. A noi che lo leggiamo “dal futuro” è dato di sapere come si è sviluppato per György Petri: dopo dieci anni di dura opposizione poté godere del crollo del regime con la Rivoluzione del 1989, incassò tutta una serie di premi letterari che prima gli erano negati, divenne anche parlamentare per poi ritirarsi schifato e morire di cancro alla laringe – da fumatore accanito – nel 2000. Compromessi ne ha dovuti fare, la biancheria intima si è evoluta rimpicciolendosi ancora un po’, il giornale è rimasto tale, almeno prima di diventare online. Quanto alla donna, non era la stessa: Petri si sposò infatti ben tre volte.
ANDREW JUDD, “PAINT THE FUTURE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Passiamo tutta la vita a preoccuparci del nostro futuro. A pianificare il futuro. A cercare di prevedere il futuro. Come se prevederlo potesse in qualche modo attutire i colpi. Ma il futuro cambia sempre. Il futuro è la dimora delle nostre paure più profonde. E delle nostre speranze più folli. Ma una cosa è certa, quando alla fine si rivela, il futuro non è mai come l'avevamo immaginato.
ALLAN HEINBERG, Grey’s Anatomy, 5ª stagione, episodio 23
LA FRASE DEL GIORNO
Passiamo tutta la vita a preoccuparci del nostro futuro. A pianificare il futuro. A cercare di prevedere il futuro. Come se prevederlo potesse in qualche modo attutire i colpi. Ma il futuro cambia sempre. Il futuro è la dimora delle nostre paure più profonde. E delle nostre speranze più folli. Ma una cosa è certa, quando alla fine si rivela, il futuro non è mai come l'avevamo immaginato.
ALLAN HEINBERG, Grey’s Anatomy, 5ª stagione, episodio 23
György Petri (Budapest, 22 dicembre 1943 – 16 luglio 2000), poeta ungherese. Sotto l'influenza di Lukács, affermò di essere un austromarxista, che si opponeva fortemente alla dottrina ufficiale dell'epoca. Dal 1975 al 1988 le sue opere furono bandite in quanto politicamente inaccettabili. La prima raccolta ufficiale delle sue poesie è stata stampata nel 1991 da Szépirodalmi Könyvkiadó.
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