martedì 5 agosto 2014

Un blues triste e dolce

 

VICENTE GALLEGO

MODI DI ASCOLTARE UN BLUES

A Eloy Sánchez Rosillo

È bella questa notte d’estate,
anche se non più bella
di una qualsiasi altra notte d’estate.
È bella questa notte in cui sono solo,
e fumo, e ho lasciato
in penombra la casa mentre suona
dolce e triste un blues,
un blues triste e dolce come tanti altri.
Nulla in me, né nella notte, né nella musica,
si direbbe speciale, eppure
c’è qualcosa di molto profondo nelle cose
che sembrano semplici:
una sconosciuta grandezza che non riesce
ad essere esaltazione, tragedia, pace,
ma che è tutto questo, ed è anche
un sentire nettamente
che affinché ciò succedesse è stato necessario
lasciare scorrere questi anni, accumulare ricordi,
avere ottenuto
e avere perso tante cose.
Perché questo piano suoni così,
per tremare così con questa musica,
è stato necessario
riempirla a poco a poco
di bellezza e di dolore, riempirla
con la nostra stessa vita, perché assomigli
alla nostra stessa vita, e suoni in questo modo:
così insignificante
e così grande, così triste, così bella.

(da La plata de los días, 1996)

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È un inno al presente questa poesia di Vicente Gallego: certo, può capitare con il blues, che è predisposto con la sua dolce tristezza, ma anche con qualsiasi altro genere musicale, con la poesia, con un film. Ovvero, ci si rende conto dell’armonia tra quella musica, quei versi, quelle immagini e la nostra vita. Quando capita, quella notte, quel disco, quel brano assumono un alone magico, una perfezione del “momento” che è irripetibile. Adesso, quando vi capiterà di ascoltare un blues, almeno, pensateci…

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record player for dad

DROP ARTWORK, “RECORD PLAYER FOR DAD”

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LA FRASE DEL GIORNO
Tutto scorre nell’imminenza / Di un’ignoranza finale che è / conoscenza semplice e definitiva: questa felicità di sapermi / qui e ora, io. Nulla più.
VICENTE GALLEGO, La luz de otra manera




Vicente Gallego (Valencia, 1963),  poeta spagnolo considerato uno dei principali rappresentanti della poesia dell'esperienza, lirica romantica sulla bellezza della vita quotidiana che ha dominato la lirica spagnola negli anni '80 e '90 del  XX secolo.


2 commenti:

Vania ha detto...

..il "suono dell'anima"....la fortuna di saperlo cogliere/descrivere con la poesia/musica.


ciaoo Vania:)

DR ha detto...

il suono dell'anima, bellissima idea