GHIANNIS RITSOS
QUANDO
Quando si spegne il tramonto e si accende dentro di noi la vecchia lampada
e tutte le voci mutano dall’ira alla tristezza
e dal sobborgo se ne vanno i fruttivendoli ambulanti,
gli arrotini, le erbivendole, gli ombrellai, allora
dal pozzo della corte escono le lumache
in doppia fila, e sopra i pubblici orinatoi
resta il cielo di un blu profondo, completamente immobile,
inchiodato solo da una stella arrugginita.
(da Molto tardi nella notte, 1991 - Traduzione di Nicola Crocetti)
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“Come fanno gli uomini a vivere senza la poesia?” è la domanda stupita che il poeta greco Ghiannis Ritsos si pone in Pomeridiano. Come fanno? Lui non può e, ormai conscio di essere nell’ultima stagione della vita, continua a macinare versi che colgono la bellezza anche nelle piccole cose, a stendere le sue immagini còlte con meraviglia, trasformando come in questo caso il paesaggio di un borgo di provincia in pura emozione, in una cartolina della memoria e della nostalgia, in uno di quei quadretti di cartone che si trovano talvolta nei mercatini. E quella sera che cade, spentisi i colori del tramonto, è come il fischio di addio di una nave.
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VINCENT VAN GOGH, “NOTTE STELLATA SUL RODANO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Di notte si sente l’eco dei grandi giorni gloriosi.
GHIANNIS RITSOS, Molto tardi nella notte
Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.
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