SHIN SEOK-JEONG
QUANDO MI CHIAMI
Quando mi chiami
io verrò da te
come le foglie ingiallite del ginkgo
fluttuano nel vento d’autunno.
Quando mi chiami
verrò da te
come la luna nuova cala di notte in silenzio,
quando scende la foschia sopra il lago.
Quando mi chiami
verrò da te
come il sole di una primavera in anticipo penetra l’erba
quando aironi bianchi cantano nel cielo azzurro.
(Traduzione di Laura Garavaglia)
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Quando mi chiami verrò da te, dice il poeta sudcoreano Shin Seok-jeong. Lo farà con leggerezza, come le metafore che usa nel volgere delle stagioni: il giallo delle grandi foglie autunnali del ginkgo, la luna che sale silenziosa forando la foschia invernale, la luce del sole che a primavera risveglia la terra mentre il cielo è solcato dal volo elegante degli aironi.
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FOTOGRAFIA © WALLPAPERCAVE
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LA FRASE DEL GIORNO
Chi ama currit, volat, laetatur. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato.
GIOVANNI PAOLO I
Shin Seok-jeong (Buan, 7 luglio 1907 - Jeonju, 6 luglio 1976), poeta coreano. Iniziò la sua carriera scrivendo su 'Simunhak', mensile letterario specializzato in poesia, dedicandosi in particolare alla poesia idilliaca. Fu poi insegnante alla scuola media di Buan e alla scuola superiore di Jeonju.
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