MARGHERITA GUIDACCI
QUI
Qui tante tende sbattono,
tante porte si schiudono.
Balenano spiragli,
ma tutti danno sul vuoto.
(da Neurosuite, Neri Pozza, 1970)
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“Qui” naturalmente è la clinica psichiatrica dove la poetessa fiorentina Margherita Guidacci fu ricoverata sul finire degli Anni ‘60 in seguito ad una crisi psicofisica. Bastano quattro versi per fotografare l’oscuro mondo della follia, l’estraniamento di quel luogo vissuto come una discesa agli inferi dantesca, definito dalla poetessa “il punto di maggiore desolazione”. Quel movimento che attraversa la breve poesia è vano, quella luce che vi balena non è però di speranza.
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FOTOGRAFIA © SBS
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LA FRASE DEL GIORNO
Io non voglio che mi tagliate un pezzo d’anima! / Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo, / ebbene, non voglio entrarci.
MARGHERITA GUIDACCI, Neurosuite
Margherita Guidacci (Firenze, 25 aprile 1921 – Roma, 19 giugno 1992), poetessa e traduttrice italiana. Dopo la crisi del suo matrimonio, negli Anni’60, superò un decennio di grave sofferenza psichica che culminò nel ricovero in una clinica neurologica. Tra i poeti da lei tradotti John Donne, Emily Dickinson, T.S. Eliot ed Elizabeth Bishop.
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