ROBERT FROST
NIENTE CHE SIA D’ORO RESTA
In Natura il primo verde è dorato,
e subito svanisce.
Il primo germoglio è un fiore
che dura solo un’ora.
Poi a foglia segue foglia.
Come l’Eden affondò nel dolore
Così oggi affonda l’Aurora.
Niente che sia d’oro resta.
(Nothing gold can stay, da New Hampshire, 1963)
.
πάντα ῥεῖ, Panta rei, tutto scorre, diceva Eraclito. Ogni cosa è destinata a cambiare nel flusso del tempo, anche la bellezza e l’innocenza. Tutto ha un’effimera fugacità. Quello che il poeta statunitense Robert Frost vuole significare è un concetto che i giapponesi definiscono come mono-no aware: la partecipazione emotiva di fronte alla bellezza della vita e della natura e contemporaneamente la nostalgia derivante dal mutamento che vi si genera.
FOTOGRAFIA © WIN400
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LA FRASE DEL GIORNO
Bello è il bosco, buio e profondo, / Ma io ho promesse da non tradire, / E miglia da fare prima di dormire, / E miglia da fare prima di dormire.
ROBERT FROST, New Hampshire
Robert Lee Frost (San Francisco, 26 marzo 1874 – Boston, 29 gennaio 1963), poeta statunitense, vincitore di quattro Premi Pulitzer. Le sue poesie, attraverso la raffigurazione con una notevole padronanza del linguaggio colloquiale della vita rurale del New England all’inizio del ‘900, indagano temi sociali e filosofici. La strada non presa è la sua poesia più celebre.
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