domenica 20 dicembre 2020

Le conversazioni telefoniche


GWENDOLYN BROOKS

CONVERSAZIONI TELEFONICHE

(Dopo aver parlato di William Faulkner con George Kent)

Le conversazioni telefoniche
sono piccole vite.
I loro umori e le loro temperature
cadono e si rialzano e cadono.

Ognuna è nuova.
C’è una nascita -
facile o difficile.
Il bambino cresce o diminuisce.
Canta. Piange.
Gattona. Dorme.

Ma all’improvviso
(talvolta)
un’Imminenza di Luce.
Nastri di fuoco e musica.
Un trasporto democratico.

(da Poesie scelte, 1963)

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Ci siamo serviti molto in questo pandemico 2020 delle conversazioni telefoniche, l’unico mezzo per raggiungere amori e amici, parenti e clienti lontani. Comprendiamo appieno quello che dice la poetessa statunitense Gwendolyn Brooks: il discorso nasce e cresce, langue, riprende, prende vie diverse, ritorna, e talvolta un lampo di luce lo illumina.

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DIPINTO DI PEREGRINE HEATHCOTE

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LA FRASE DEL GIORNO
La gente usa quelli che chiama telefoni perché odia stare nello stesso luogo insieme, ma ha anche paura di stare sola.
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CHUCK PALANIUK, Survivor




Gwendolyn Elizabeth Brooks (Topeka, Kansas, 7 giugno 1917 – Chicago, Illinois, 3 dicembre 2000), poetessa e scrittrice statunitense. È stata la prima afroamericana a vincere il Premio Pulitzer per la poesia. Nel 1985-86 ricoprì l’incarico di Poeta Laureato della Biblioteca del Congresso.


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