GWENDOLYN BROOKS
CONVERSAZIONI TELEFONICHE
(Dopo aver parlato di William Faulkner con George Kent)
Le conversazioni telefoniche
sono piccole vite.
I loro umori e le loro temperature
cadono e si rialzano e cadono.
Ognuna è nuova.
C’è una nascita -
facile o difficile.
Il bambino cresce o diminuisce.
Canta. Piange.
Gattona. Dorme.
Ma all’improvviso
(talvolta)
un’Imminenza di Luce.
Nastri di fuoco e musica.
Un trasporto democratico.
(da Poesie scelte, 1963)
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Ci siamo serviti molto in questo pandemico 2020 delle conversazioni telefoniche, l’unico mezzo per raggiungere amori e amici, parenti e clienti lontani. Comprendiamo appieno quello che dice la poetessa statunitense Gwendolyn Brooks: il discorso nasce e cresce, langue, riprende, prende vie diverse, ritorna, e talvolta un lampo di luce lo illumina.
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DIPINTO DI PEREGRINE HEATHCOTE
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LA FRASE DEL GIORNO
La gente usa quelli che chiama telefoni perché odia stare nello stesso luogo insieme, ma ha anche paura di stare sola..
CHUCK PALANIUK, Survivor
Gwendolyn Elizabeth Brooks (Topeka, Kansas, 7 giugno 1917 – Chicago, Illinois, 3 dicembre 2000), poetessa e scrittrice statunitense. È stata la prima afroamericana a vincere il Premio Pulitzer per la poesia. Nel 1985-86 ricoprì l’incarico di Poeta Laureato della Biblioteca del Congresso.
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