CHARLES BAUDELAIRE
TRISTEZZE DELLA LUNA
Più pigra, questa sera, sta sognando la luna:
bellezza che su un mucchio di cuscini,
lieve e distratta, prima di dormire
accarezza il contorno dei suoi seni,
sulla serica schiena delle molli valanghe,
morente, s'abbandona a deliqui infiniti,
e volge gli occhi là dove bianche visioni
salgono nell'azzurro come fiori.
Quando su questa terra, nel suo pigro languore,
lascia che giù furtiva una lacrima fili,
un poeta adorante e al sonno ostile
nella mano raccoglie quell'umido pallore
dai riflessi iridati d'opale, e lo nasconde
lontano dagli occhi del sole, nel suo cuore.
(da I fiori del male, 1861 - Traduzione di Giovanni Raboni)
.
21 luglio 1969, le 4.56 del mattino di cinquant’anni fa: Neil Armstrong scendeva dal LEM ed era il primo uomo a posare il piede sulla luna. Una data memorabile, un momento storico, segnalato anche dalla frase pronunciata dall’astronauta americano: “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”.
Eppure l’uomo c’era già stato nei secoli passati sulla Luna: c’erano stati i visionari come Jules Verne e più semplicemente i poeti, come Saffo, come Giacomo Leopardi, come Ludovico Ariosto, come Charles Baudelaire, qui scelto a rappresentare l’affinità sempre esistita tra i poeti e la luna. E, per chi volesse approfondire, ecco una cinquantina di poesie da questo stesso blog dedicate alla luna.
FOTOGRAFIA © NASA
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LA FRASE DEL GIORNO
GIACOMO LEOPARDI, Canti
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