sabato 20 luglio 2019

La paura


CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE

CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA PAURA

Per il momento non canteremo l’amore,
che si è rifugiato al di sotto dei sotterranei.
Canteremo la paura, che sterilizza gli abbracci,
non canteremo l’odio, che non esiste,
esiste solo la paura, nostra madre e nostra compagna,
la paura immensa dei campi, dei mari e dei deserti,
la paura dei soldati, la paura delle madri, la paura delle chiese,
canteremo la paura dei dittatori, la paura dei democratici,
canteremo la paura della morte e la paura dopo la morte.
Poi moriremo di paura
e sulle nostre tombe sbocceranno fiori gialli e codardi
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(da Sentimento del mondo, 1940)

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La paura è un turbamento angoscioso dello spirito causato da un pericolo o da un rischio reale o immaginario. È cosa buona, quando instaura il meccanismo di difesa che permette di reagire a questo rischio o pericolo, ma diventa patologica quando si instaura con la sua ansia, come in questo immaginario “Congresso internazionale della paura” – simile a uno dei tanti congressi di scrittori che si svolgevano in quel periodo - del poeta brasiliano Carlos Drummond De Andrade. La paura che nasce fisica, diventa qui politica - sembra superfluo ricordare che la poesia è degli Anni '30, in pieno fiorire del fascismo e del nazismo - e infine metafisica.

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FOTOGRAFIA © THE DIGITAL ARTIST/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
Le paure esistono per essere sopportate. Nessun uomo è coraggioso, se non sa avere paura.
ANTHONY CLIFFORD GRAYLING, Il significato delle cose




Carlos Drummond de Andrade (Itabira, 31 ottobre 1902 – Rio de Janeiro, 17 agosto 1987), poeta e scrittore brasiliano, considerato uno dei più influenti del suo tempo. Modernista, adottò il verso libero, proclamando la libertà idiomatica delle parole. Tra le tematiche fondamentali la famiglia, la terra natale, l'amicizia, la società, l'amore e l'esistenza.


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