GIORGIO CAPRONI
VEDI, GIÀ AVEVO ALLUNGATO
Vedi, già avevo allungato
Il braccio, quasi posato
(tu camminavi dritto, avanti
verso il tuo quarzo) la mano
sulla tua spalla, e il vento,
subito, come porta via
una foglia, il mio gesto
timido e disperato
ha disperso, e solo
sono rimasto ancora
(inedita, trascritta da Attilio Mauro Caproni - in L'opera in versi, Mondadori, 1998)
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Questa poesia inedita e poi raccolta nell’Opera in versi di Giorgio Caproni presenta un gesto semplice ma denso di significati, quello di porre la propria mano sulla spalla di qualcuno – un gesto che racchiude in sé la fiducia e l’abbandono totale, come il cieco che si fa condurre, un gesto paterno che vale come benedizione per un figlio.
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FOTOGRAFIA MARC-OLIVIER JODOIN/UNSPLASH
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LA FRASE DEL GIORNO
Ho provato anch'io. / È stata tutta una guerra / d'unghie. Ma ora so. Nessuno / potrà mai perforare / il muro della terra.
GIORGIO CAPRONI, Il muro della terra
Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.
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