giovedì 25 luglio 2019

Non ero amata


MARIA PAWLIKOWSKA

OFELIA

Ah, come a lungo giacerò
nelle acque vitree, nella rete d'alghe,
prima di credere alfine alla semplice
verità: non ero amata.

(da Baci, 1926 - Traduzione di Krystyna Jaworska)

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La poetessa polacca Maria Pawlikowska eccelse nella miniatura lirica, nelle quartine epigrammatiche capaci come questa di colpire sul loro termine come una stilettata. La storia di Ofelia è famosa: Amleto, per impedire la congiura ordita dal padre di lei Polonio, che utilizza l’ingenua fanciulla per i suoi scopi e far credere pazzo Amleto, dichiara di non averla mai amata e la offende, abbandonando poi la scena. Ofelia non para il colpo : “E io, la più infelice e derelitta / delle donne, ch'ho assaporato il miele / degli armoniosi voti del suo cuore, / debbo mirare adesso, desolata, / questo sublime, nobile intelletto / risuonare d'un suono fesso, stridulo, / come una bella campana stonata”, anzi comincia a impazzire e affoga in un ruscello mentre coglie fiori per farne ghirlande.
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JOHN EVERETT MILLAIS, "OFELIA"
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LA FRASE DEL GIORNO
Sappiamo ciò che siamo, ma non sappiamo ciò che potremmo essere.
WILLIAM SHAKESPEARE, Amleto




Maria Pawlikowska-Jasnorzewska, nata Kossak (Cracovia, 24 novembre 1891 – Manchester, 9 luglio 1945), poetessa polacca. Autrice prolifica, denominata la “Saffo polacca”, fu la regina della scena poetica del suo paese durante il periodo tra le due guerre.


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