sabato 13 luglio 2019

Come un papavero


PÄR LAGERKVIST

EFFIMERO COME UN PAPAVERO PIEGATO

Effimero come un papavero piegato dalle vesti di un viandante,
di un ignoto viandante
con una meta ignota.


Chi sono io?


Come l’arco di un filo d’erba nel vento.
Quando di nuovo si raddrizza, non è accaduto nulla,
nulla di nulla.


Ma chi è lui, il viandante?
Lui non effimero al par di me.
Io domando. Ma come potrebbe egli spiegarmelo?


Ogni cosa mi è incomprensibile
in questa fitta scrittura di stelle.


(da Il paese della sera, 1953 – Traduzione di G. A. De Toni)

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Il mistero dell’universo è indecifrabile, dice Pär Lagerkvist, poeta svedese Premio Nobel 1951, “credente senza fede” attratto dai valori fondamentali dello spirito e della civiltà umana. Noi siamo effimeri come i petali di un papavero di fronte alla vastità dell’universo, del quale non sappiamo carpire neppure il più piccolo segreto.

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FOTOGRAFIA DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
Ma come potresti ricordarti di me? / Come potrebbe il mare ricordar la conchiglia /
che ne echeggiò la voce per un giorno?
PÄR LAGERKVIST, Il paese della sera




Pär Fabian Lagerkvist (Växjö, 23 maggio 1891 – Stoccolma, 11 luglio 1974), scrittore, poeta e drammaturgo svedese. Nel 1951 vinse il premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: «Per il suo vigore artistico e per l'indipendenza del suo pensiero con cui cercò, nelle sue opere, di trovare risposte alle eterne domande che l'umanità affronta».



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