EUGENIO MONTALE
TUO FRATELLO MORÌ GIOVANE
Tuo fratello morì giovane; tu eri
la bimba scarruffata che mi guarda
‘in posa’ nell’ovale di un ritratto.
Scrisse musiche inedite, inaudite,
oggi sepolte in un baule o andate
al màcero. Forse le riinventa
qualcuno inconsapevole, se ciò ch’è scritto è scritto.
L’amavo senza averlo mai conosciuto.
Fuori di te nessuno lo ricordava.
Non ho fatto ricerche: ora è inutile.
Dopo di te sono rimasto il solo
per cui egli è esistito. Ma è possibile,
lo sai, amare un’ombra, ombre noi stessi.
(da Satura, Mondadori, 1971)
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Il fascino di questa poesia tratta dalla sezione Xenia di Satura è indubbiamente nella chiusa: Eugenio Montale, dopo aver ricordato Silvio, il fratello mai conosciuto della moglie Drusilla, affettuosamente chiamata Mosca, riesce a “meditare sull’ambigua consistenza del nostro essere” come nota Guglielmino, riconoscendosi ombra tra ombre.
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ANDREY MOROZOV, "NATURA MORTA CON VIOLINO E ROSA"
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LA FRASE DEL GIORNO
Avevamo studiato per l’aldilà / un fischio, un segno di riconoscimento. / Mi provo a modularlo nella speranza / che tutti siamo già morti senza saperlo.
EUGENIO MONTALE, Satura
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