KENNETH REXROTH
ARIE E ANGELI: SOLO QUESTA NOTTE
[Erik Satie: Gymnopédie #1]
La luna ora su Malibu
La notte d’inverno poche stelle
Lontane milioni di chilometri
Il mare sale e scende
Da sempre intorno alla terra
Lontano per quanto le tue labbra sono vicine
Piene della stessa luce dei tuoi occhi
Amore mio amore mio amore mio
Il futuro è troppo lontano
E il passato non accadrà mai più
Abbiamo solo questo
Nostro per sempre
Così piccolo così infinito
Così breve così vasto
Immortale come le nostre mani che si toccano
Imperituro come il vino di fuoco che beviamo
Onnipotente come questo solo bacio
Che non ha avuto inizio
Che mai
Mai
Finirà
(da Poesie brevi raccolte, 1966)
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Kenneth Rexroth, poeta statunitense, visse ai limiti della Beat Generation, sfiorandola, interagendovi e criticandola: imagista, cubista letterario, trovò la sua voce nelle avanguardie e nella traduzione della letteratura cinese. Questa scomposizione e ricomposizione degli elementi è chiara nei versi qui proposti, costruiti sull’inseguimento delle note della Gymnopédie numero 1 di Erik Satie.
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MARC CHAGALL, “BLUE LOVERS”, 1914
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LA FRASE DEL GIORNO
Il compito del poeta è decodificare l’ovvio incomprensibile.
KENNETH REXROTH, Classici rivisitati
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