MARIA LUISA SPAZIANI
ALLE VITTIME DI MAUTHAUSEN
Troverò in paradiso le parole non dette,
capitelli di colonne rimaste a metà.
Scaglie di stelle esplose, private di ogni luce,
antiche fontane secche che ritrovano il canto.
Troverò in paradiso quel macilento tralcio rosa
che a Mauthausen fiorì dietro la baracca quattordici.
Avrà i suoi occhi ogni cosa capace di durare,
miracolata, innocente, ostinata e radiosa.
Troverò in paradiso la tua e la mia pazienza.
Ne faremo un collage con rendez-vous mancanti ,
e velieri arenati, e brandelli di scienza,
bandiere intrise di pianto, ostinate a sventolare.
(da I fasti dell'ortica - Mondadori, 1996)
27 gennaio, il giorno in cui Auschwitz venne liberata dalle truppe dell'Armata Rossa, mentre l'esercito americano incontrava l'orrore in analoghi lager. È la "Giornata della memoria", scelta per ricordare le vittime di quell'abominio ideato dal terzo Reich. Come se per il resto dell'anno fosse lecito dimenticarsene...
Lo scorso anno avevo scelto la dura poesia posta da Primo Levi come prologo di "Se questo è un uomo". Una visione dall'interno dei campi. Quest'anno ho voluto una visione dall'esterno, quella di Maria Luisa Spaziani, allieva di Montale, che eleva la sua preghiera alle vittime dell'Olocausto nella raccolta del 1996 "I fasti dell'ortica".
Lo scorso anno avevo scelto la dura poesia posta da Primo Levi come prologo di "Se questo è un uomo". Una visione dall'interno dei campi. Quest'anno ho voluto una visione dall'esterno, quella di Maria Luisa Spaziani, allieva di Montale, che eleva la sua preghiera alle vittime dell'Olocausto nella raccolta del 1996 "I fasti dell'ortica".
Ancora una volta per non dimenticare. E per ricordare che si comincia con il bruciare le bandiere in piazza per poi bruciare anche gli uomini, le donne e i bambini nei forni crematori...
Sopravvissuti a Mauthausen (Fotografia: Alinteri)
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LA FRASE DEL GIORNO
Una volta o l'altra bisognerà pure che il popolo cominci a sentirsi responsabile delle proprie azioni e delle proprie sofferenze.
HERMANN HESSE, Lettera a Paula Philippson, luglio 1945
Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.
2 commenti:
Condivido il tuo commento finale Daniele: potrebbe nuovamente accadere.
.
Diciamolo forte, allora:
perchè nessuno possa dimenticarsene, mai.
.
Luciana - comoinpoesia
Negazionisti, antisemiti: rigurgitano ovunque nelle cronache di questi giorni. Chi non impara dagli errori della storia, purtroppo è destinato a ripeterli.
Speriamo non accada.
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