sabato 24 gennaio 2009

Quello che ci salva


DORIANNE LAUX

TROPPA MUSICA


Talvolta, quando siamo nel mezzo di un lungo viaggio
e abbiamo parlato troppo e ascoltato
troppa musica e ci siamo fermati due volte,
una per pranzare e l'altra per osservare il panorama,
cadiamo nel ritmo del silenzio.
Oscilla avanti e indietro tra di noi
come una corda sul lago.
Forse è quello che non sappiamo
che ci salva.


(da What we carry, 1994)


Le parole, la musica, il silenzio... Quei lunghi viaggi in auto per andare al mare o a sciare in montagna, per raggiungere una città lontana dove vedere una mostra o un museo. Il tempo passa e le parole si consumano, gli argomenti di conversazione sono tutti esauriti e allora cade il silenzio, buono e dolce.

Dorianne Laux ci racconta questo suo viaggio in auto con il marito per le strade americane: immaginiamo quella riga di mezzeria gialla, ogni tanto i tipici cartelli stradali statunitensi, il grande numero nero inserito in una sagoma bianca su sfondo nero; pensiamo a quelle due soste: un tipico locale sulla strada come quelli che vediamo in tanti film e telefilm, un pranzo a base di bistecca e patatine fritte, le bottigliette delle salse sul tavolo. E poi un'altra fermata dove magari la strada curva e all'improvviso si apre una veduta mozzafiato. Magari uno dei tanti laghi e laghetti disseminati qua e là nel continente nordamericano. È da lì che la Laux coglie l'immagine su cui è costruita la poesia: una corda che oscilla avanti e indietro in balia della corrente, forse una gomena da ormeggio di una piccola barca. Così è quel silenzio che si è venuto a creare nell'abitacolo, leggero, mollemente adagiato sullo scorrere del tempo, come la corda sull'acqua. Ed è fulminea la conclusione: in quel non detto, in quel vuoto di parole, può esservi la salvezza, l'ignorare quello che ci potrebbe ferire.



Edward Hopper, "Gas point"


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LA FRASE DEL GIORNO
Basta un po' di silenzio e ogni cosa si ferma nel suo luogo reale.
CESARE PAVESE, Lavorare stanca




Dorianne Laux (Augusta, Maine, 10 gennaio 1952), poetessa statunitense. Ha insegnato all'Università dell'Oregon. È docente di di scrittura creativa alla North Carolina State University e presso la Pacific University. È anche redattrice dell'Alaska Quarterly Review .

2 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

E' ritemprante fermarsi
ad ascoltare il ritmo del silenzio
...IN SILENZIO

Luciana - comoinpoesia

DR ha detto...

È nel silenzio che si è più vicini a tutto. È nel silenzio, ad esempio, che si prega. Invece il mondo moderno sembra votato al rumore e allo strepito: il suo silenzio è il vuoto, un orribile vuoto tanto simile a quel nulla che riempie i discorsi.

A me piace moltissimo perdermi nel silenzio del lago o in quello di un bosco: allora sì mi sento (infinitesima) parte dell'universo.