Doura Europos era una città romana nella provincia della Siria: l'aveva conquistata il generale Lucio Vero nel 165, ai tempi di Traiano. Nel 256 però era assediata dai Persiani Sassanidi di Shapur I, che ebbero un'idea formidabile: minare una delle torri della cinta muraria, esattamente quella nota agli archeologi come Torre 19, e penetrare in città vincendo la resistenza romana. Quando i Romani vennero a conoscenza del progetto, corsero ai ripari e scavarono una serie di tunnel sotto le fondamenta cittadine per incontrare i Persiani impegnati nel loro lavoro di scavo e coglierli di sorpresa.
I Persiani però subodorarono il tranello e riuscirono a dileguarsi prima di far crollare le gallerie seppellendo i nemici con l'effetto collaterale di distruggere però completamente Doura Europos, salvando in tal modo inconsapevolmente le sue preziose opere d'arte: una domus ecclesiae e una sinagoga.
Ora gli studiosi dell'Università di Leicester hanno scoperto nel sito, rinvenuto negli Anni Venti presso il villaggio di Salhieh, nell'odierna Siria, tracce di primordiali armi chimiche: le truppe sassanidi avrebbero usato una miscela di zolfo e bitume per "gassare" i legionari romani a difesa dei tunnel.
I Persiani, precursori di Ypres...
Sul tema vedi anche "Antiche armi biologiche"
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LA FRASE DEL GIORNO
Che ben fu il più crudele e il più di quanti mai furo al mondo ingegni empi e maligni, ch'imaginò sì abominosi ordigni.
LUDOVICO ARIOSTO, Orlando furioso, XI, XXVII
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