Neve, tanta neve, circa mezzo metro. Una coltre bianca che ha ricoperto ogni cosa stravolgendo le forme, disegnando un nuovo paesaggio sulle consuete cose. La neve che riporta alla mente la nevicata del gennaio 1985, che seppellì il Nord Italia e causò notevoli disagi, tanto che quando a Torino si giocò la partita di Supercoppa Europea tra Juventus e Liverpool, la "Gazzetta dello Sport" titolò "La neve ferma i treni ma non la Juve". Neve, quella che i meteorologi catastrofisti dell'effetto serra dicevano sarebbe scomparsa dalle nostre regioni. La neve cadrà con abbondanza anche nei prossimi anni, visto che il Polo Nord vede di nuovo formarsi i suoi ghiacci e la "Niña" raffredda le correnti del Golfo, smentendo gli allarmisti.
Questa neve che ci crea problemi, che non ci consente di uscire in auto, che rallenta i treni e sconvolge i loro orari peraltro già ballerini, questa neve che blocca le tangenziali e rende arduo viaggiare in autostrada, che cancella piste ciclabili e marciapiedi e ci costringe a camminare sul ciglio della strada su un manto battuto, però al contempo ci riempie di gioia e di allegria: la guardiamo cadere larga, depositarsi strato dopo strato, cominciare a formare falde sugli alberi e sui tetti; camminiamo sotto i suoi fiocchi quasi leggeri, dimentichi delle contingenze avverse, del fatto che magari non abbiamo potuto raggiungere l'ufficio, che un appuntamento importante è saltato. Perché risveglia il bambino che è in noi, quello che scendeva con lo slittino da una piccola discesa, che con guanti, berretto e sciarpa usciva in giardino a costruire un pupazzo di neve e cercava rametti e bottoni per simularne le braccia e gli occhi, che chiedeva alla mamma una carota per il naso. Questa è la piccola gioia della neve, che scende copiosa e trasforma le cose, che ci fa armare di pala e ci costringe a liberare il vialetto di casa: nevica, e torniamo bambini.
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LA FRASE DEL GIORNO
Sui campi e sulle strade | silenziosa e lieve | volteggiando, la neve cade. | Danza la falda bianca | nell'ampio ciel scherzosa, | poi sul terren si posa stanca
ADA NEGRI, Neve
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