BERTOLT BRECHT
A M.
Quella notte che tu non venisti
io non mi addormentai ma andai
più volte sulla porta e pioveva, e di nuovo rientrai.
Non lo sapevo allora: ora invece lo so:
quella notte era già come quelle altre notti
che non venisti più e io non dormivo
e già quasi non aspettavo più
ma andavo spesso sulla porta
perché lì pioveva ed era freddo.
Ma dopo quella notte ed anche in anni successivi ancora
udivo, quando la pioggia gocciolava, i tuoi passi
sulla porta e nel vento la tua voce
e il tuo pianto all’angolo freddo,
perché non potevi entrare.
Così mi alzavo spesso nella notte e
andavo sulla porta e l’aprivo e
facevo entrare chi non aveva patria.
E vennero mendicanti e puttane, marmaglia
e gente d’ogni sorta.
Ora molti anni sono trascorsi e
anche se ancora gocciola pioggia e c’è vento
se tu venissi ora nella notte, lo so
io non riconoscerei più te, non la tua voce
e non il tuo viso, perché è mutato.
Ma odo ancor sempre passi nel vento
e pianto nella pioggia e che qualcuno
vuole entrare.
(Sebbene tu allora non sia venuta,
amore, ed ero io che aspettavo!)
E io voglio andar fuori sulla porta
e aprire e vedere se qualcuno è venuto.
Ma non mi alzo e non vado fuori e non vedo
e neppure viene qualcuno.
1922
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La M. cui è dedicata questa poesia è l’attrice e cantante d’opera Marianne Zoff, con cui Bertolt Brecht fu brevemente sposato. È una poesia struggente sulla delusione e sulla nostalgia amorosa, ricorda certi lirici greci dell’Antologia Palatina ma con una voce più delicata, più malinconica, fa pensare a Pavese e al suo amore disperato, quello che ispirò a De Gregori i versi della canzone Alice: “Cesare perduto nella pioggia / sta aspettando da sei ore / il suo amore ballerina”. Un’illusione che svanisce lentamente, trasformandosi da speranza in abitudine e poi in accettazione.
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FOTOGRAFIA © GEORGE HODEN
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LA FRASE DEL GIORNO
È stato molto tempo fa, e ora / non so più nulla di lei che una volta / era tutto. / Ma tutto / passa.
BERTOLT BRECHT
Eugen Bertolt Friedrich Brecht (Augusta, 10 febbraio 1898 - Berlino Est, 14 agosto 1956), teorico del teatro, poeta, regista e drammaturgo tedesco, è noto soprattutto per le opere teatrali: “L’opera da tre soldi”, “Madre Coraggio e i suoi figli”, “Vita di Galileo”.
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