GUIDO GOZZANO
PASQUA
A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s'affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l'antica pia favola dell'ovo.
(da Le dolci rime, in Opere, Volume V, Treves, 1937)
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Tra le “Dolci rime” di Guido Gozzano ve ne sono di dedicate alle feste della tradizione. È lo sguardo di un agnostico turbato dalla fede, da una certa nostalgia del divino, di uno spiritualista panteista che tornò a Dio sulla finire dei suoi giorni.
Protagonista è l’ambiente canavesano, la villa del Meleto forse, capace di assurgere a un lirico mito della natura, dove il giorno di Pasqua è ritratto attraverso un angolo di giardino: il cielo è cupo, nuvole cariche di pioggia incombono, ma dal pollaio il canto di una gallina che ha fatto l’uovo apre un raggio di sole quasi a emblema della Resurrezione.
Nonostante le restrizioni imposteci a causa del coronavirus, spero che passiate comunque una buona Pasqua, lettori del Canto delle Sirene!
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FOTOGRAFIA © ISO
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LA FRASE DEL GIORNO
Era la domenica di Pasqua. Gli alberi in fiore / riempivano tutta l'aria di profumo e di gioia.
HENRY LONGFELLOW, Lo studente spagnolo
Guido Gustavo Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – 9 agosto 1916), poeta italiano, fu il capostipite della corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo. Inizialmente si dedicò alla poesia nell'emulazione di D'Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti, accomunati dall'attenzione per "le buone cose di pessimo gusto". Morì di tisi a 32 anni.
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