MARIA LUISA SPAZIANI
L'ELOQUENZA
Con timoroso stupore accedo alla tua nudità
(guizza il pesce di marzo alla luce),
inguini, anfratti, e già un corallo pallido
di vene traccia mappe d’eldorado.
Dormi, e silenzio è cembalo stregato
che ci percorre il sangue ricongiunto.
Scivola sul pendio di neve azzurra
la mano-luna in brividi e tepori.
Amarti… Ma il linguaggio è una gabbietta
di cornacchie assai rauche. La più saggia
eloquenza sarà tacerti accanto,
mio germoglio che dormi nella neve.
(da Geometria del disordine, Mondadori, 1981)
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il tema del dormiente e della dormiente accende la fantasia dei poeti: da Paul Valery a Juan Ramón Jiménez, da Jorge Luis Borges a Karmelo C. Iribarren. La poetessa torinese Maria Luisa Spaziani vi aggiunge un velo d’erotismo, che si trasforma infine nella tenerezza di dormire assieme, quella che fece dire a Milan Kundera, nell’Insostenibile leggerezza dell’essere che “l'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore (desiderio che si applica a una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica ad un'unica donna)”.
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DIPINTO DI IVAN KOULAKOV
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LA FRASE DEL GIORNO
Dormiente, mucchio dorato d’ombre e d’abbandoni, / il tuo spaventoso riposo è carico di tali doni.
PAUL VALÉRY, Charmes
Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.
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