giovedì 26 marzo 2020

Un cielo azzurro


EDITH SÖDERGRAN

PRIMAVERA NORDICA

Tutti i miei castelli d’aria si sono sciolti come neve,
tutti i miei sogni defluiti come acqua,
di tutto ciò che ho amato mi rimane
un cielo azzurro e qualche pallida stella.
Il vento si muove piano tra gli alberi.
Il vuoto riposa. L’acqua è silenziosa.
Il vecchio abete sta sveglio e pensa
alla nuvola bianca baciata in sogno.


(da Poesia, Aprile 1997, N. 105, Crocetti Editore - Traduzione di Piero Pollesello)

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La primavera nei paesi nordici significa principalmente il disgelo: la neve e il ghiaccio si trasformano in acqua liberando un paesaggio di fiori e erbe. La poetessa finlandese di lingua svedese Edith Södergran paragona questo risveglio della natura a quello dell’anima che si desta da un’illusione.

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FOTOGRAFIA © NEEDPIX

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LA FRASE DEL GIORNO
Tempo, sei tu, abisso sonnolento, che mi provochi sbadigliando?
EDITH SÖDERGRAN




Edith Södergran (San Pietroburgo, 4 aprile 1892 – Roščino, 24 giugno 1923) poetessa finlandese di lingua svedese. Navigando tra Simbolismo ed Espressionismo con influssi nietzschiani, diede il via al Modernismo in salsa scandinava. Esordì nel 1916 con la raccolta Poesie, cui seguirono Lira di settembre, L'altare delle rose, L’ombra del futuro e Il paese che non esiste. Morì di tisi a 31 anni.


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