domenica 29 marzo 2020

Torneremo sull’acqua allegra


JAN SKÁCEL

UN VENTO DI NOME JAROMIR

Un giorno
andremo insieme, lo promettemmo un tempo
sul tarassaco negli occhi gialli di un merlo.
lasceremo a casa le buone mogli
e ce ne andremo a pescare il verso,
quello che il fiume impreca sulle pietre
quando inciampa nella notte scura.

E forse in tutta notte non prenderemo nulla.
Ma gocce d’acqua cadranno nell’erba
come lacrime di principesse
dal bosco uscite scalze.

E forse in strada ti domanderanno
Maestro, a quando un libro nuovo?
E tu gli dirai dopo il diluvio
se ci sarà un bel fango.

E forse i cieli si impietosiranno
e ci scroscerà nella poesia e nelle scarpe,
nubi fredde come trote maculate
ci sorvoleranno le teste.
E daremo al vento il nome di Jaromír
e  torneremo sull’acqua allegra.


(da Un vento di nome Jaromir, 1966 – Traduzione di Annalisa Cosentino)

.

Un giorno torneremo, passata questa emergenza straordinaria e inimmaginabile che ha stravolto le nostre vite, che ci ha privato delle libertà elementari imponendoci degli arresti domiciliari da innocenti. Un giorno torneremo dunque, magari anche a passeggiare per i boschi dove la primavera avrà spiegato tutti i suoi colori, in riva ai fiumi come sogna il poeta ceco Jan Skácel. Se saremo cambiati, se saremo migliori e avremo fatto lezione di questa esperienza, allora non sarà trascorso invano questo tempo di quarantena.


JOHN SINGER SARGENT, "PESCATORE"

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LA FRASE DEL GIORNO
Siamo come un punto scucito al buio / e quanto non sappiamo e che promesse.
JAN SKÁCEL, Il colore del
silenzio




Jan Skácel (Vnorovy, Moravia, 1922- Brno,1989), poeta ceco, fu costretto dal regime comunista a lasciare il giornale di cui era redattore. Dopo la Primavera di Praga, smise di pubblicare in Cecoslovacchia: la censura sovietica proibì i suoi libri, che apparvero sotto forma di samizdat.


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