domenica 1 marzo 2020

Poesie per marzo VI


Marzo, è inutile dirlo, ci riconcilia con la vita dopo le malinconie dell’inverno – per quanto questo sia stato tutt’altro che freddo e invernale. Ma gli animali che lasciano il letargo, gli uccelli che rinnovano il nido, i fiori che colorano i prati e i boschi migliorano il nostro umore. Così  la poetessa Sibilla Aleramo e il poeta Juan Rodolfo Wilcock salutano il mese che porta primavera e con esso l’amore.
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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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SIBILLA ALERAMO

ANCORA MARZO CI RITROVA

Ancora marzo ci ritrova,
è di nuovo primavera,
ancora coi suoi cieli lievi,
la tenera luce e la fragranza del vento,
e quel che ci unisce, arcano chiarore,
antico è, e pur novello,
dolce tremore d'aria
e ferma volontà di fato
insieme ci tiene, e marzo ci ritrova,
ancora una volta è primavera.


(da Selva d’amore, Mondadori, 1947)

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JUAN RODOLFO WILCOCK

MARZO, I

Ho ascoltato silenziosamente
i rumori dei rami, le foglie
al sole. Dove sarai,
amore del mio pensiero, senza ricordare
la mia solitudine che si apre tra gli sterpi?
Qui, in mezzo ai cardi viola
e le libellule meravigliose, che altro
può fare un giovane se non amarti
con la faccia immersa tra le madreselve?
Tra questi uccelli indifferenti,
questi alberi così alti, queste nuvole,
amore, che ritorni come le stelle
a un luogo della notte; e così lieto
di averti vista entrare in me
con quel vapore illuminato intorno, con quel fumo
vibrante che ho sempre immaginato,
di trovarti, ombra del vento,
ad abitarmi un cuore che cercava i tronchi vuoti
e i lampioni rotti a sassate
per nascondersi.


(da Poesie, Adelphi, 1980)

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LA FRASE DEL GIORNO
Marzo cambia sette cappelli al giorno.
PROVERBIO ITALIANO




Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio detta Rina (Alessandria, 14 agosto 1876 – Roma, 13 gennaio 1960), scrittrice e poetessa italiana. Attiva nell’impegno femminista, esordì con il romanzo autobiografico Una donna. La relazione con il poeta Dino Campana generò un importante carteggio e numerose poesie.


Juan Rodolfo Wilcock (Buenos Aires, 17 aprile 1919 – Lubriano, 16 marzo 1978), poeta, scrittore, critico letterario e traduttore argentino naturalizzato italiano. La sua vita può essere divisa in due parti: quella vissuta in Argentina fino al 1957, con sei raccolte, e quella successiva, a Roma e Lubriano. Scrisse in spagnolo e italiano.


2 commenti:

Unknown ha detto...

Che bello questo blog di poesie scoperto per caso...mi piacciono anche il commento alla poesia e l' introduzione all'autore/autrice. Oggi poi la gradita sorpresa: l' introduzione al mese di marzo spiega chi è il poeta...e

DR ha detto...

Grazie