mercoledì 13 ottobre 2021

Terra leggiadra


VINCENZO CARDARELLI

LIGURIA

È la Liguria terra leggiadra.
Il sasso ardente, l'argilla pulita,
s'avvivano di pampini al sole.
È gigante l'ulivo. A primavera
appar dovunque la mimosa effimera.
Ombra e sole s'alternano
per quelle fondi valli
che si celano al mare,
per le vie lastricate
che vanno in su, fra campi di rose,
pozzi e terre spaccate,
costeggiando poderi e vigne chiuse.
In quell'arida terra il sole striscia
sulle pietre come un serpe.
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito.
Reca messaggi il vento.
Venere torna a nascere
ai soffi del maestrale.
O chiese di Liguria, come navi
disposte a esser varate!
O aperti ai venti e all'onde
liguri cimiteri!
Una rosea tristezza vi colora
quando di sera, simile ad un fiore
che marcisce, la grande luce
si va sfacendo e muore.

(da Poesie, 1949)

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Con dire misurato e la compostezza formale che generalmente accompagna i suoi versi, il poeta laziale Vincenzo Cardarelli elogia la terra ligure, dimostrando di averne colto con il suo linguaggio espressionista lo spirito più intimo, quel suo essere distesa tra le colline e il mare, tra il sole e il vento, una terra che gli è cara e che saluterà così, allontanandosene: “Addio, Liguria, per i tuoi grandi paesaggi d’olivi / dove il colore in maggio è bronzo fiorito; per il verde / chiaro delle vigne di cui vivono anche in estate / le ardenti terrazze di pietra sollevate all’infinito sul mare”.

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FOTOGRAFIA © LIGURIA INFO

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LA FRASE DEL GIORNO.
Non so dove i gabbiani abbiano il nido, / ove trovino pace. / Io son come loro / in perpetuo volo.
VINCENZO CARDARELLI, Poesie




Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), poeta, scrittore e giornalista italiano. Sorta dall’Avanguardia degli Anni Dieci, la sua poetica rivela influssi dell’espressionismo linguistico e del frammentismo, ad esprimere  temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza, la perdita di identità.


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