GIOVANNA BEMPORAD
A UNA ROSA
China sul margine del tuo segreto,
o rosa in veste diafana, mollezza
di corpo ignudo, incrollabile tempio
che in vigilanza d’amore mi tieni,
non so di che rilievi si componga
la tua bellezza. E all’onda dei profumi
che col ritmo di un alito tu esali
misuro il tuo pallore e il mio languore.
Mi tenta ogni tuo petalo concluso
nel giro di una linea sensitiva,
mollemente incurvato e pieno d’ombra.
(da Esercizi, Einaudi, 1980)
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È la stessa Giovanna Bemporad a raccontare la genesi di questa poesia nella videointervista con Vincenzo Pezzella A una forma sorella: a una cena con un amico psicologo, questi le raccontò di aver provato l’LSD per conoscerne gli effetti: “Le rose che erano nel vaso del suo salotto si erano trasformate ai suoi occhi, i petali si erano trasformati nelle carni di una giovinetta, i petali erano come di carne, si erano come incarnati insomma, e io gli ho detto «Ma io non ho avuto bisogno do prendere l’LSD per cantare i petali come fossero le carni di una giovinetta»”. Ed ecco allora la rosa che si incarna soltanto grazie al miracolo della poesia.
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LORA VYSOTSKAYA, "L'ANIMA DELLA ROSA"
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LA FRASE DEL GIORNO
Bello appare il presente solo quando / s’illumina d’aureola in un domani / che irraggiunto si fa dolce memoria.
GIOVANNA BEMPORAD, Esercizi
Giovanna Bemporad (Ferrara, 16 novembre 1928 – Roma, 6 gennaio 2013), poetessa e traduttrice italiana. Amica di Pasolini e Ungaretti, è famosissima per la sua traduzione dell’Odissea. I suoi versi sono raccolti in Esercizi, ripubblicati più volte con aggiunte dal 1948 al 1980.
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