martedì 24 novembre 2020

Contro la nostra debolezza


ALFREDO GIULIANI

RESURREZIONE DOPO LA PIOGGIA

Fu nella calma resurrezione dopo la pioggia
l’asfalto rifletteva tutte le nostre macchie
un lungo addio volò come un acrobata
dalla piazza al monte
e l’attimo sparì di volto in volto
s’accesero i fanali e si levò la buia torre
contro la nostra debolezza
i secoli non ci hanno disfatti

(da Povera Juliet e altre poesie, Feltrinelli, 1965)

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Lo stesso Alfredo Giuliani spiega questa poesia come risultato del percorso di autoanalisi che praticò negli Anni Cinquanta: una presa di coscienza del bambino e del ragazzo che era stato, una constatazione e non una commiserazione. La prima poesia che scrisse fu questa e l’emozione, l’introspezione, si perdono negli elementi del paesaggio, come se l’Io volesse scoraggiare l’autoanalisi.

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DEBRA HURD, “TENDE DA SOLE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Chi scrive una poesia (e dunque anche chi la riscrive leggendola) sperimenta tutta la possibile ambiguità e comprensività del linguaggio.
ALFREDO GIULIANI, I novissimi




Alfredo Giuliani (Mombaroccio, 23 novembre 1924 – Roma, 20 agosto 2007), poeta, critico letterario, scrittore e accademico italiano, appartenente al Gruppo 63. Tradusse Joyce, Dylan Thomas, Eliot e il Pericle di Shakespeare; curò la pubblicazione dell'antologia I novissimi, testo fondamentale della neoavanguardia.


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