ALFREDO GIULIANI
RESURREZIONE DOPO LA PIOGGIA
Fu nella calma resurrezione dopo la pioggia
l’asfalto rifletteva tutte le nostre macchie
un lungo addio volò come un acrobata
dalla piazza al monte
e l’attimo sparì di volto in volto
s’accesero i fanali e si levò la buia torre
contro la nostra debolezza
i secoli non ci hanno disfatti
(da Povera Juliet e altre poesie, Feltrinelli, 1965)
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Lo stesso Alfredo Giuliani spiega questa poesia come risultato del percorso di autoanalisi che praticò negli Anni Cinquanta: una presa di coscienza del bambino e del ragazzo che era stato, una constatazione e non una commiserazione. La prima poesia che scrisse fu questa e l’emozione, l’introspezione, si perdono negli elementi del paesaggio, come se l’Io volesse scoraggiare l’autoanalisi.
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DEBRA HURD, “TENDE DA SOLE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Chi scrive una poesia (e dunque anche chi la riscrive leggendola) sperimenta tutta la possibile ambiguità e comprensività del linguaggio.
ALFREDO GIULIANI, I novissimi
Alfredo Giuliani (Mombaroccio, 23 novembre 1924 – Roma, 20 agosto 2007), poeta, critico letterario, scrittore e accademico italiano, appartenente al Gruppo 63. Tradusse Joyce, Dylan Thomas, Eliot e il Pericle di Shakespeare; curò la pubblicazione dell'antologia I novissimi, testo fondamentale della neoavanguardia.
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