venerdì 22 settembre 2017

Soli


LILIANE WOUTERS

SI NASCE SOLI

Si nasce soli e soli anche si muore.
Si dorme soli in letti condivisi.
Soli si mangia pane di poesia.
Soli con noi ci si trova stranieri.

Soli a sognare graviti lo spazio,
soli a sentire l'io di carne e sangue,
soli a voler trattenere l'istante,
a passare senza voler passare.

(da L’aloe, 1983)

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Sono versi dai toni malinconici questi della poetessa belga Liliane Wouters: un’amara riflessione sulla solitudine che ricorda il celeberrimo “Ognuno sta solo sul cuor della terra” di Salvatore Quasimodo, solitudine che non è solo quella di chi se ne sta in disparte ma che è anche quella di chi si sente solo in mezzo a una folla.

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Solitudine

FOTOGRAFIA © BBC

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LA FRASE DEL GIORNO
La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi.
JOSÉ SARAMAGO




Liliane Wouters, (Ixelles, 5 febbraio 1930 – Gilly, 28 febbraio 2016), poetessa, drammaturga, traduttrice e saggista belga di lingua francese. La sua poesia è all’insegna del “grido controllato”, rigorosa, precisa ed elegante, generalmente espressa in brevi componimenti ricchi di immagini e di musicalità.

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