venerdì 30 giugno 2017

Il riflesso di un sapere obliato


HENRIK NORDBRANDT

VERSO L’AFRICA

Quando scivoliamo l’uno nell’altra
i nostri volti si fanno più nitidi
sui segreti colori della terra
che si mescolano in un alone verdeturchese
del centro rosso rubino
che ci scaglia fuori nella notte estiva
finché il miele selvatico comincia
a gocciolarci dalle punte delle dita.
E il tuo corpo, che è stanco di viaggiare
come una tribù nomade in estinzione
trasforma la mia anima nel mio sesso
mentre i miei pensieri diventano femminili
e fuggono, casti come polene
seguiti da una scia di sangue e profumo.
E il tuo profilo egizio si volta
verso il riflesso di un sapere obliato dei tuoi occhi nei miei
e fa accendere una serie di invisibili lettere che dicono
come tutto è già scritto, ma nulla è stato letto
finché non sarà scritto ancora, dalla mia vita sulla tua e dalla tua sulla mia
mentre uno di noi è sempre diretto da sud a nord
e l’altro sempre diretto da nord a sud.

(da Il nostro amore è come Bisanzio, Donzelli, 2000 – Traduzione di Bruno Berni)

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“Uno di noi è sempre diretto da sud a nord / e l’altro sempre diretto da nord a sud”: ma, dice il poeta danese Henrik Nordbrandt, nell’unione sessuale dei corpi c’è la possibilità di incontrarsi, di conoscersi, di comprendersi l’un l’altra e di riuscire finalmente a ricordare quel sapere dimenticato, a intravedere per qualche istante la luce del mistero.

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Love

MARTA NAEL, “BE MY VALENTINE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Hai gettato un’ombra bella e dura / sui miei giorni inquieti. Intorno a essa / la luce è si fatta incredibilmente forte. / Mille strade d’un tratto sono andate verso il mare.

HENRIK NORDBRANDT, Il nostro amore è come Bisanzio




Henrik Nordbrandt (Fredericksberg, 21 marzo 1945), poeta, scrittore e saggista danese, debuttò nel 1966 con Poesie. La sua lirica raffinata riflette i temi del Mediterraneo (Italia, Grecia e Turchia) dove soggiorna a lungo assorbendone colori, suoni e paesaggi, sulla passione erotica e l’assenza dell’amata.


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